VISITA IL SITO DELLA "SCAS"

Escursione al Colle di Stau e Colle di Panieris e visita all'opera 27

Martedi 17, con il gruppo scas composto da Davide Bagnaschino, Andrea bianco, Paolo Serri, siamo andati al Colle di Panieris per la visita alle opere dell'omonimo colle.

Come arrivare

Per arrivare all'inizio del sentiero che porta al colle bisogna prendere da Dorgo San Dalmazzo percorrere la statale del Colle della Maddalena, che percorre tutta la Valle Stura, passando dai bellissimi paesini, come Moiola, Demonte, Aisone Vinadio, Pietraporzio per arrivare infine a Pontebernardo, dove terminato il lungo tornante verso destra, si deve prendere il bivio per Murenz alla sinistra, si inizia una stradina stretta, ma molto molto bella immersa nelle castagne e larici, si tiene la destra al primo bivio e poi la sinistra al secondo. Dopo di che si entra nalla vallata di pontebernardo, fino ad arrivare al rifugio tallarico. Prima di arrivare al parcheggio del Rifugio Talarico si superano due piccole opere messe ai lati della valle, si possono vedere i due malloppi, uno e proprio a lato della strada, canuffato in maniera perfetta. Prima del rifugio la valle si allarga molto, e in mezzo trova spazio un bellisimo prato e un piccolo laghetto.

Lasciata la macchina nellampio parcheggio prima del rifugio si prende subito la vecchia strada militare, che sale dolce verso al bivio tra il colle di stau e il colle panieris. Poco dopo la èartemza si giunge a un incrocio dove prendendo a sinostra si va verso il rifugio lausa. Si tiene la destra e si continua sempre sulla strada, la salita e sempre dolce e agevole, si arriva dopo più di un oretta a una piccola casetta con una fontana, ultimo punto dove poter prendere l'acqua, poi ci saranno solo rusceletti, ma solo nel tratto dopo il colle delpanieris. Si cammina ncora un oretta e si arriva a una madonnina messa dagli alpini. In quel punto i sentieri si separano, prendendo a destra si va verso il Colle di Stau, prendendo la sinistra si va verso il Colle Paniers.

Noi siamo saliti in entrambe le direzioni, visita veloce alla caserma del Colle di Stau, dove si ci arriva dopo mezz'opretta di cammino agevole su sentriero. L'opera e ancora ben conservata, la struttura e integra anche se provata dal tempo. Perfetto ancora l'pambiente adibito a bagno e le latrine. Più in alto della caserma il colle di Stau con la teleferica e due opere che però nn abbiamo visitato per via del poco tempo a disposizione

Ridiscesi si prende verso il colle di panieris, il trato emolto più lungo per arrivare alla caserma, ma molto più affascinante, si cammina su una strada ancora in perfetto stato eccetto pochi punti franati un lavoro di costruzione davvero perfetto, Gli operai che l'anno costruita hanno davvero dato prova di una grande maestria e cura sia della costruzione che dei dettagli. Ci sono ancorale cunette in perfetto stato!

Dopo circa un oretta si arriva alla caserma, una struttura fotocopia di quella del colle di stau. unica eccezione una stanza, che e completamente dipinta di blu, forse l'alloggio dell'ufficiale o comendante della caserma. Salendo si può vedere giacere a terra la porta in ferro con una piccola finestrella ancora con lo sportello per la chiusura che permetteva l'accesso all'interno della caserma. >p> Poco più su della caserma, mediante un sentiero un po più difficoltoso e un po esposto si arriva alla teleferica e a una piccola casetta di deposito. nella teleferica sono visibili ancora le funi metalliche. Continuando incresta sul colle si arriva all'opera 27, dove un grande monoblocco con due ferritoie tutto rivestito in pietra per il camuffamento, giace in rovina dopo il tentativo di distruzione alla fine della guerra. Tutta l'opera come il monoblocco e in rovina. Vi si può accedere dall'ingresso che si trova sul sentiero o dalle grosse fessure del monoblocco.

I cunicoli sono abbastanza sicuri, e non presentano pericoli di crollo, e la visita in quei punti non è pericolosa, si ha accesso tramite questi ad altri 3 malloppi, che però sono semidistrutti. A un certo punto una scalinata sprofonda verso il basso, verso un grande malloppo, questo è un punto pericoloso, perche la volta del tunnel ha ceduto completamente e i blocchi di cemento sono incastrati tra loro e giacciono pericolosamentemente a mezz'aria, noi siamo scesi, ma la cosa incuteva abbastanza timore. >p> Una volta finita la visita si inizia la discesa facendo ritorno verso i Prati del Vallone, da dove se era partiti. Scendendo però dalla valle parallela a quella fatta per salire. Dopo poco più di mezz'oretta si passa davanti a una grangia datata 1889, ancora perfetta nella costruzione. Dopo un altra oretta, camminando su sentiero, da questo lato non c'e la strada militare, ci si trova in mezzo alla valle dove da entrambe i lati ci sono due operere che chiudevano la valle, quella di sinistra scendendo e completamente saltata, mentre quella di destra è ancora integra e fa bella mostra di se incastonata e ben mimetizzata su una parete rocciosa.

Si passa vicino a un ruscello, e si scende in maniera decisa, verso un laghetto, e dopo il lago il sentiero inizia davvero una serpentina vertiginosa, la grande pendenza fa fare davvero molta fatica per cercare di controllare la propria velocita, i bastoncino sono digrande utilità in questo tratto. Dopo 2 ore dalla partenza dal Colle di Panieris, si arriva all'intersecazione del sentiero con la strada che riporta al rifugio Talerico.

cONSIDERazioni

Gita facile, ma che richiede un buon allenamento, la strada da seguire e quella militare tenendosi sempre sulla destra, non conviene fare l'anello al contrario, e più breve in linea d'aria ma molto più dispendioso. Dopo aver fatto questo percorso, un mio consiglio è quello di tornare indietro una volta arrivati al Colle di Panieris sempre dalla stessa via fatta a salire, più lunga, ma sicuramente più agevole, perche le ultime ore in discesa dall'altra parte sono davvero faticosissime per le gambe. Per la visita alle opere delle buone pile e torce e abbigliamento adeguto, e fare attenzione, perche certi punti sono ridotti molto male dalle esplosioni e dal tempo.

Clicca quà per vedere le foto dell'escursione